PARROCCHIA DI SAN GIORGIO DELLE PERTICHE

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La Storia

 La chiesa di San Giorgio delle Pertiche subì diverse ricostruzioni e rimaneggiamenti e solo tra il 1838 e il 1868 fu impostata nella sua struttura attuale, completata nella facciata neoclassica nel 1932. La chiesa è arricchita da pregevoli tele, fra le quali spiccano quelle cinquecentesche di Palma il Giovane con gli episodi della vita di San Girolamo.

 

La casa canonica risale, nella sua struttura originaria, al tardo Cinquecento, ed è ammirata da San Gregorio Barbarigo nella sua visita del 1669. Una lapida affissa sull’imponente facciata ricorda il soggiorno di due prelati, il vescovo di Concordia Carlo Fontanini e il vescovo di Adria Bernardo Squarcina che nell’Ottocento ricevettero qui generosa ospitalità dall’arciprete Giovanni Battista Contri per dedicarsi a una fortunata e distensiva caccia nel “bosco del vescovo” che anche allora si estendeva fino a Campodarsego.

Il sito dell’attuale chiesa arcipretale di San Giorgio delle Pertiche era occupato, in epoca medievale, da un castello, racchiuso da quattro torrioni e da una cinta muraria, con spalti, terrapieni e fosse derivate dal fiume Tergola e dal rio Volpon. Fatto erigere dal vescovo Bernardo, verso la metà del secolo XI, apparteneva ai vescovi di Padova che ebbero qui signoria, concessa dall’imperatore longobardo Berengario I nel 911 e riconosciuta anche dall’imperatore Federico Barbarossa nel 1161. Il vescovo di Padova affidò poi il governo del castello e del territorio ai signori “da Marostica” che dovettero contrastare le pretese dei Sicherio di Sant’Andrea e dei Fisoli di Trambacche. Nel 1222 il vescovo Giordano ricevette in questo castello il cardinale Ugolino, inviato dal papa Onorio III a raccogliere sussidi per la crociata in Terrasanta. L’episodio è ricordato nella raffigurazione dello stemma comunale di San Giorgio delle Pertiche (mitria, Calvario e monete d’oro).La torre campanaria di San Giorgio delle Pertiche è l’unica rimasta delle quattro del castello, demolito dai Veneziani all’inizio del Quattrocento. Essa è alta quasi 38 metri e larga oltre 6 metri per lato. Il monumento ha un solenne aspetto di fortificazione medievale. A difesa e controllo dell’importante zona d’acqua della località Torre di Burri, venne innalzata una robusta torre, in epoca medievale, assai decantata dagli storici. La famosa costruzione lasciò il nome alla località, insieme a quella dei Burri, nobili signori di quelle terre fin dall’epoca romana. La demolizione della torre sarebbe parzialmente avvenuta durante la guerra di Cambrai (1508-1515) e definitivamente ad opera dei Veneziani nel 1577, nel corso di una ristrutturazione globale delle diverse vie d’acqua. Qui infatti il Vandura e il Tergolino entrano nel Tergola il quale passa sotto il Muson dei Sassi, attraverso un manufatto a botte, eseguito dai Veneziani nel 1612, detto “ponte-canale” e che viene definito una mirabile opera di ingegneria idraulica, ancora efficiente. Nella seconda metà del Seicento il vescovo di Padova, signore di San Giorgio col suo Bosco, costruì in detta località una elegante villa che costituiva il suo “palazzo dominicale” cioè casa di villeggiatura. In essa soggiornò anche il canonico Giuseppe Scudolanzoni, di nobile famiglia padovana, che morì il 19 luglio 1825, a 72 anni. Fu sepolto nell’attigua chiesetta dove si può ancora osservare la sua lastra tombale. La villa fu acquistata dalla famiglia Prevedello nel 1928. L’attigua chiesetta, in stato precario, è stata recentemente donata alla parrocchia la quale si è prodigata per un radicale restauro. Un’altra importante dimora signorile è sita nell’antica località di Caselle presso la statale del Santo a San Giorgio delle Pertiche. E’ la villa Meneghelli Cassinari, ora Peroni Masiero, che sorge accanto al Vandura e comprende un antico mulino, ora non più attivo ma di cui rimane il singolare salto d’acqua. Di grande interesse il maestoso parco, disegnato dallo Jappelli, con gigantesche alberature, fra le quali emergono alcuni pini secolari e una sequoia gigantesca, considerata la più grande d’Europa. In località Guizze vi era un tempo una vasta zona umida e boscosa. Ora si è creato in questa zona un parco naturale di oltre 17.000 metri quadrati con 850 specie arboree tipiche della pianura padana. Adiacente al parco, verso il confine con il comune di Santa Giustina in Colle, si possono visitare, con guida, due laghetti di risorgiva, ex cave bonificate, circondate da vasto terreno di 20.000 metri quadrati, in vario modo rimboscato, così da creare vari ambienti naturalistici, floro-faunistici, in una zona favorita dalla cospicua presenza di acque e varie tipologie di habitat. La penultima domenica di carnevale è un grande richiamo di folla e di divertimento a San Giorgio delle Pertiche. La Pro Loco, infatti, con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale e della Parrocchia, organizza ogni anno, da più di vent’anni, una straordinaria manifestazione con sfilata di carri allegorici, una delle più affermate del Veneto. 


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